Come contribuire ad uno sviluppo sostenibile per le Langhe?

A seguito della crescita del turismo avvenuta negli ultimi anni, il Consiglio di Amministrazione della Strada del Barolo e grandi vini di Langa ha avviato un confronto al suo interno, con l’obiettivo di mettere a punto una strategia condivisa per contribuire a uno sviluppo sostenibile per il territorio e per gestire al meglio l’ingente flusso di visitatori che ogni anno, in particolare nel periodo autunnale, vengono accolti nelle nostre colline. Ecco di seguito un riassunto di quanto emerso durante questi confronti.

  • PREMESSA: le Langhe sono diventate un territorio leader nel mondo per l’enoturismo, con flussi molto considerevoli e con notevoli ricadute positive (+10% di posti letto negli ultimi 10 anni, di cui in buona parte in B&B diffusi sul territorio) e inoltre con ulteriori prospettive di crescita. È importante rilevare che flussi di turisti sono di diversa tipologia: gli estremi sono rappresentati da un lato dai turisti di alto e altissimo livello, preparati, interessati e con un’alta propensione alla spesa, e dall’altro lato dai turisti “mordi e fuggi”, spesso poco consapevoli e poco informati, che quindi arrivano con aspettative diverse da ciò che in realtà troveranno sul territorio e in alcuni casi anche poco rispettosi. Occorre infine tenere presente che il nostro è un territorio fragile e piccolo, in cui il turismo non può crescere a dismisura e che quindi va gestito con un’attenzione crescente alla sostenibilità, dobbiamo porci un limite, soprattutto nel rispetto del benessere dei residenti (elemento che pensiamo sia fondamentale). Del resto crediamo sia evidente a tutti che in alcune domeniche di Fiera del Tartufo e in alcuni comuni i flussi turistici sono diventati insostenibili rispetto all’immagine e alla qualità dei servizi che intendiamo offrire.
  • Il Consiglio di Amministrazione della Strada del Barolo ha discusso molto di questi temi, ovvero se siamo e in che misura già in una situazione di “overtourism” (che vuol dire una quantità di flussi turistici che crea anche danni oltre ai benefici, tra cui danni ambientali, banalizzazione del prodotto, peggioramento del livello di servizi e della qualità dell’accoglienza). Ci siamo altresì chiesti quale sviluppo turistico vogliamo e come correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Va precisato che la nostra associazione rappresenta aziende produttrici di Barolo e operatori orientati a un turismo di alto livello. Si capirà dunque perché per noi è un tema molto sentito e le ragioni per cui siamo allarmati dalla situazione.
  • TEMA: dopo aver lavorato tanto per far conoscere e apprezzare questo territorio, e quindi aumentarne i flussi turistici, adesso secondo noi è arrivato il momento di gestire il boom, senza puntare a un ulteriore sostanziale aumento dei turisti (+13% di arrivi e +18% di presenze rispetto al 2019, migliore anno di sempre) e anzi frenare l’aumento incontrollato dei flussi
  • OBIETTIVO: Pur avendo chiaro che alcune dinamiche sfuggono ai poteri del sistema turistico locale (oramai circa un turista su due pernotta nelle strutture con affitti brevi), l’obiettivo degli attori del sistema deve essere mantenere e anzi rafforzare l’immagine e il posizionamento del nostro territorio come un territorio magnifico e anche un po’ esclusivo. Per riuscirci riteniamo opportuno limitare l’aumento dei flussi nei mesi autunnali, cercare di aumentare il numero di “turisti qualificati”, scoraggiando al contempo l’arrivo di turisti “poco qualificati”. Questo non significa voler puntare esclusivamente a un turismo elitario, né demonizzare il folklore e le tradizioni che, se gestite con buon senso, contribuiscono a preservare l’autenticità di un territorio: l’obiettivo è quello di arrivare a proporre un’offerta diversificata, senza per questo sacrificare la qualità, e soprattutto sempre rivolta a un turista interessato e rispettoso.
  • STRATEGIA: partendo dal presupposto che il posizionamento dipende anche da come si comunica un territorio, è fondamentale che tutti gli attori del territorio “parlino la stessa lingua” e siano allineati su una strategia di sviluppo condivisa, pur considerando che ogni tipo di attività (cantine, ristoratori, albergatori, commercianti, ente fiera ecc.) ha caratteristiche e di conseguenza esigenze diverse.

Come associazione Strada del Barolo e grandi vini di Langa sentiamo forte il diritto/dovere di affrontare e provare a risolvere questo tema così fondamentale per il nostro futuro, coinvolgendo anche gli altri attori del sistema. Da inizio 2023 abbiamo dunque organizzato diversi incontri e istituito un tavolo di coordinamento che coinvolge tutti i principali enti preposti allo sviluppo turistico del territorio. Ogni incontro è stato molto approfondito ed è servito sia a conoscere le esigenze e problematicità dei diversi enti sia a dibattere in modo costruttivo le diverse tematiche.

Una delle questioni su cui il tavolo di coordinamento si sta interrogando è “dove vogliamo posizionarci”, sapendo che non possiamo accontentare tutti, che tipo di sviluppo turistico vogliamo? Che tipo di turisti vogliamo? Come porci il problema della sostenibilità dei flussi turistici (focus dell’ultima Global Conference on Wine Tourism) e come concretizzarlo?

Tra le prime soluzioni individuate dal tavolo di coordinamento segnaliamo:

  1. Distribuire meglio i flussi durante tutto l’arco dell’anno, offrendo opportunità di visitare altre zone del territorio oggi non interessate dal boom di turisti (es. Alta Langa).
  2. Migliorare la comunicazione della destinazione, veicolando un messaggio chiaro, che tenga conto dell’identità del territorio ma anche della sua fragilità.
  3. Gestire una mobilità più sostenibile (es. progetto Ecolog per spostare il traffico pesante, potenziare il trasporto pubblico locale e promuovere servizi di car sharing (una sorta di “Uber” per i turisti).
  4. Garantire la connessione a Internet su tutto il territorio anche allo scopo di pianificare meglio la mobilità.
  5. Maggiore coordinamento fra gestori di hotel, ristoranti, negozi ecc. al fine di garantire sempre un minimo di servizi anche in bassa stagione (es. iniziativa dell’ACA “Aperti per ferie”).
  6. Mettere residenti e operatori al centro della programmazione del territorio e coinvolgerli nelle decisioni strategiche.
  7. Incoraggiare i turisti a prolungare la loro permanenza andando alla scoperta dei luoghi meno conosciuti.
  8. Scoraggiare i gruppi grandi e low budget non adatti al territorio.
  • Segnaliamo inoltre che, grazie agli incontri, abbiamo elaborato due documenti che mettiamo a disposizione degli interessati:
    1. Uno che contiene le buone pratiche dell’enoturista, che riteniamo debbano essere rispettate sia da parte dei turisti, sia da parte dei nostri soci.
    2. Uno dedicato alle buone pratiche per l’organizzazione degli eventi che intendono contribuire alla promozione turistica e al posizionamento corretto del territorio di Langhe e Roero.
  • Infine una nota strategica e ottimistica: una grande virtù di questo territorio è sempre stata quella di ragionare in termini di sistema e dunque siamo certi che anche in questo caso, con il contributo di tutti gli attori, sapremo affrontare in modo virtuoso il tema, non certo banale, della sostenibilità turistica, convinti come anni fa recitava una campagna sull’accoglienza turistica che il turismo è un “affare” di tutti.

BUONE PRATICHE DELL’ENOTURISTA DELLA STRADA DEL BAROLO

Tenendo conto di tutte queste premesse, la Strada del Barolo propone di raccogliere e diffondere una serie di buone pratiche ovvero di consigli per il “buon enoturista”. Eccolo:

  1. Le cantine nella nostra zona sono quasi esclusivamente a conduzione familiare e sono luoghi dove si produce e invecchiano i vini.
  2. La cantina è un luogo di produzione, non di intrattenimento, quindi è indispensabile prenotare le degustazioni, rispettare gli orari concordati, oltre ad avere chiaro che non è il luogo idoneo per fare pranzi, aperitivi, feste di compleanno, feste di matrimonio ecc.
  3. Sia nelle cantine che nei ristoranti è indispensabile prenotare le degustazione e rispettare gli orari concordati.
  4. Nei ristoranti è opportuno che gli avventori consumino tutti almeno un piatto a testa: soprattutto in periodi di alta stagione non è consentito dividere i piatti.
  5. Occorre tenere presente che sul territorio esistono esercizi differenti, che propongono servizi differenti: per il ristorante, in periodi di grande affluenza, è ovviamente un problema ritrovarsi a servire una sorta di “aperitivo” se invece è organizzato per proporre un menu, mentre il bar/vineria è proprio specializzato in questo tipo di servizio. Il ristorante non va scambiato per un bar, e viceversa: chi gradisce un tagliere, un piatto solo da condividere e non un pasto più impegnativo, è invitato a ricercare quei locali che propongono anche questo servizio. Si potrebbe pensare di chiedere ai ristoratori di essere espliciti a tal riguardo, già sul sito o nei cartelli informativi esposti fuori, in modo da aiutare i turisti ad orientarsi meglio.

BUONE PRATICHE PER L’ORGANIZZAZIONE DEGLI EVENTI CHE INTENDONO CONTRIBUIRE ALLA PROMOZIONE TURISTICA ED AL POSIZIONAMENTO CORRETTO DEL TERRITORIO DI LANGHE & ROERO

  1. Prima di procedere con l’organizzazione è importante che per ogni evento si definisca e si condivida in modo chiaro una strategia e gli obiettivi. Gli obiettivi maggiormente auspicati sono: contribuire alla destagionalizzazione turistica, contribuire all’allargamento della destinazione (includendo nelle proposte turistiche comuni e aree limitrofe a quelle più conosciute, in modo da distribuire i turisti su un territorio più vasto e in zone meno affollate come il Roero e l’Alta Langa), valutare se opportuno organizzare manifestazioni biennali (come Cheese a Bra) o se allungare la durata degli eventi per ridurre l’impatto dei flussi giornalieri (come Fiera del Tartufo ad Alba).
  2. Nell’organizzare un evento occorre pianificare e poi occuparsi della “gestione del limite quantitativo”, ovvero definire (e poi rispettare) il limite massimo dei partecipanti, avendo chiaro che lo sviluppo di un evento non coincide necessariamente con la crescita quantitativa.
  3. Definire in anticipo che tipo di evento si intende organizzare, qual è il target (es. turisti e quale tipologia o residenti) e comunicarlo in modo chiaro.
  4. Fermo restando il punto n. 3, ogni evento dovrebbe tenere conto delle esigenze sia di turisti che di residenti e, se possibile, trovare una sintesi fra tutte queste esigenze avendo chiaro ad es. che anche nelle sagre di paese è probabile che partecipino turisti e quindi questi eventi, oltre alla funzione sociale, assumono anche una funzione di accoglienza; viceversa gli eventi per i turisti non devono impattare troppo pesantemente sui residenti (es. zone rosse, limitazioni al traffico o ai parcheggi ecc.).
  5. Ciascun evento deve:
    • Prevedere un buon standard di qualità a livello organizzativo: ad es. nel sistema di prenotazioni, negli allestimenti, nel decoro generale;
    • Prevedere una comunicazione adeguata e coerente con valori del territorio, dell’evento e dei suoi obiettivi e chiarendo fin da subito il target;
    • Prevedere un sistema di trasporti adeguato e per quanto possibile ecocompatibile per raggiungere l’evento;
    • Prevedere un piano rifiuti appropriato che includa la raccolta differenziata e ne assicuri il rispetto (es. personale dedito all’assistenza);
    • Garantire il valore dell’autenticità (coerenza con lo scopo);
    • Garantire il valore della tipicità (utilizzando, laddove disponibili, esclusivamente prodotti locali);
    • Veicolare un messaggio sociale che inviti ad esempio a non abusare di bevande alcoliche e a non mettersi alla guida dopo aver bevuto.